Tutto quello che c’è da sapere per organizzare al meglio un viaggio nel sub-continente indiano
Se state progettando di partire per l’India ma non sapete da che parte iniziare con i preparativi, allora siete capitati nell’articolo che fa al caso vostro.
Abbiamo trascorso due mesi in questo incasinato paese imparando moltissime cose che potrebbero tornarvi utili aiutandovi a non commettere i nostri errori.
Quando andare in India
Quando pianificare un viaggio in India dipende dalle esperienze che desideri vivere. La stagione migliore per visitare la maggior parte del paese va da ottobre a marzo, quando il clima è fresco e secco. Durante questi mesi, puoi esplorare le vivaci città e i luoghi storici senza il caldo opprimente. Tuttavia, se sei interessato a partecipare a festival culturali come l’Holi o il Diwali, dovresti programmare il tuo viaggio in corrispondenza di queste celebrazioni.
Se desideri scoprire le bellezze del sud, considera di viaggiare tra novembre e febbraio, quando le temperature sono più piacevoli. La stagione monsonica, da giugno a settembre, porta piogge intense, ma può essere un’opzione interessante per chi ama la natura, poiché il paesaggio diventa rigoglioso e verde. In definitiva, la scelta del periodo giusto dipende dalle tue preferenze e dalle esperienze che desideri vivere.
Visto d’ingresso
Iniziamo con la primissima cosa da fare dopo aver acquistato i biglietti aerei: controllare la scadenza del passaporto e nel caso abbia un residuo di validità inferiore ai sei mesi occorre rinnovarlo. Condizione necessaria per il rilascio del visto è infatti che la validità sia superiore al mezzo anno.
Esistono due opzioni di visto:
- Il visto turistico standard garantisce ai viaggiatori totale libertà di movimento e minori restrizioni rispetto all’e-Visa. Permette di avere ingressi multipli e liberi da ogni porto e aeroporto, consente di fare crociere in India e di accedere al Sikkim. Il Sikkim è uno stato indiano del Bengala Occidentale, al confine tra Bhutan, Nepal e Tibet.
- L’e-Visa consente esclusivamente ingressi nel Paese per via aerea, se decidete invece di entrare via terra occorre richiedere il visto tradizionale rilasciato dall’ambasciata (viaggiare sicuri).
Da qualche anno esiste il visto elettronico, l’e-Visa, ottenibile online tramite il sito del Governo indiano compilando un opportuno modulo, allegando la fotocopia del vostro passaporto e una foto tessera. La compilazione per la richiesta del visto è piuttosto intuitiva e necessiterà solo di una ventina di minuti.
Dovrete fornire anche i dettagli sull’aeroporto di ingresso e uscita, e un indirizzo di riferimento indiano (è solo a titolo informativo, basterà inserire il nome della prima sistemazione).
Esistono sei tipi di e-Visa:
- e-Tourist Visa
- e-Business Visa
- e-Conference Visa
- e-Medical Visa
- e-Medical Attendent Visa
- e-Emergency X-Misc
Per un viaggio di piacere in India il corretto visto da richiedere è l’e-Tourist Visa, che a sua volta ha tre variabili in base alla durata del vostro soggiorno:
- un mese: è a ingresso singolo, non è né estendibile né convertibile, il conteggio inizia da quando si arriva nel Paese. Il costo è di 25 $.
- un anno: il visto inizia ad essere valevole dal momento in cui vi arriva, non dalla data di ingresso in India. Consente di entrare e uscire dal paese illimitatamente, e di rimanere entro i confini del subcontinente indiano per 180 giorni, per un massimo 90 giorni consecutivi. Il costo è di 40 $.
- cinque anni: stesse caratteristiche del visto per un anno ma con durata di cinque. È molto conveniente se avete intenzione di visitare l’India a lungo. Il costo è di 80 $.
Vaccini e rischi sanitari
Per entrare in India, come cittadini italiani, non è richiesta nessuna vaccinazione. Non siamo medici ed il consiglio che vi diamo è quello di consultare il vostro medico di base.
La maggior parte delle volte per un viaggio di dieci giorni non è necessaria nessuna vaccinazione, consigliata invece per chi si ferma più a lungo, visitando luoghi fuori dalle solite rotte turistiche e più a rischio d’infezione. La cosa che consigliamo però è di iniziare ad assumere i fermenti lattici almeno una settimana prima della partenza, e portare con sé dei farmaci contro vomito e diarrea.
Noi ne siamo usciti illesi fino ad una settimana prima di lasciare l’India, Lara ha contratto un’intossicazione alimentare mentre Andrè si è salvato.
Un altro consiglio è quello di bere solo acqua in bottiglia o di usare una borraccia filtrante. Mi raccomando controllate sempre il fondo delle bottiglie e se ci sono strani segni come bruciature non bevete, contengono acqua del rubinetto. Non succede spesso ma a noi a Varanasi è capitata una bottiglia taroccata. Per lavarvi i denti invece potete usare tranquillamente l’acqua del rubinetto.
Per ridurre al minimo il rischio di contrarre delle intossicazioni alimentari cercate di evitare la carne, viene conservata in maniera non sicura all’aria aperta dove si appoggiano centinaia di insetti. Inoltre, l’India è il paese più vegetariano al mondo ed offre una grande varietà di piatti vegetali deliziosi, non sentirete la mancanza del maiale e del pollo.
Portate sempre con voi del gel disinfettante utile per igienizzare le mani prima di mangiare o fuori dai bagni, spesso il sapone non c’è. Ci raccomandiamo come per ogni viaggio di stipulare una buona assicurazione sanitaria.
Come spostarsi in India
Come già detto negli articoli precedenti spostarsi in India non è facile, ma è ben servita da mezzi pubblici piuttosto economici e taxi.
Aereo
Per coprire lunghe distanze in poco tempo l’aereo è sicuramente il mezzo più efficiente. La nota negativa sono i prezzi dei voli interni, molto più dispendiosi rispetto a treni o bus. Il minimo da cui partono sono dagli 80€ a salire. Tuttavia sono fondamentali per chi viaggia in India per un periodo di tempo limitato e non vuole perdersi le attrazioni principali.
Auto private
Un’altra opzione sono i taxi privati con autista, il quale vi accompagnerà nel vostro itinerario oppure in una singola destinazione. Costa all’incirca come una tratta aerea ma se viaggiate in gruppo potrete dividervi la cifra risparmiando. Il taxi come per l’aereo è un’ottima soluzione se avete poco tempo a disposizione, andrete mirati alla destinazione senza dover fare mille soste come invece succede se viaggiate con i mezzi pubblici.
In India le strade sono piuttosto malmesse, e anche per uno spostamento di soli 300 km ci si può impiegare fino a nove ore.
Bus e sleeping-bus
Tuttavia per noi viaggiare in bus o meglio negli sleeping bus è stata la soluzione migliore. Non è sempre chiaro da dove e in che punto partano, sono però puntuali e in linea di massima rispettano gli orari. Inoltre viaggiando di notte si evita di dover pagare la notte in hotel dormendo comodamente nella cuccetta. Il prezzo è simile a un viaggio nella 3 AC dei treni (scopri di più sui treni in India). Abbiamo avuto anche la fortuna di viaggiare sui bus pubblici, quelli sgangherati sempre pieni di gente e vita locale. Sono molto economici e divertenti, sicuramente un’esperienza che vi consigliamo di fare anche se meno confortevoli rispetto a quelli riservati.
Gli indiani alla guida somigliano tanto ai piloti di Formula 1 quindi non temete per la vostra vita, anche se guidano a velocità folli su strade sterrate e sorpassano ovunque.
Treni
Il treno resta il mezzo di trasporto preferito dagli indiani. L’India è composta da un sistema ferroviario capillare che arriva in quasi tutte le città. Un modo di viaggiare tanto economico quanto ritardatario, i viaggi in treno infatti vi sembreranno eterni.
Si dice che non hai viaggiato veramente in India se non hai provato a salire su un treno, vi assicuriamo che non esiste frase più vera. Viaggiare in treno è un viaggio nel viaggio. C’è una quantità di vita e fermento enorme, tra venditori di piatti tipici, chai e snack di ogni genere non ci sarà il tempo di annoiarvi nei lunghissimi spostamenti.
Tuk-tuk
Nelle città il mezzo d’eccellenza è il tuk tuk. Gialli e verdi sfrecciano come pazzi nel traffico congestionato delle città. Attenzione però perché gli autisti se ne approfittano dei turisti, per risparmiare vi consigliamo di scaricare alcune alcune app molto utili come Uber o Ola. Non accettate mai il primo prezzo che vi offrono, la parola d’ordine è contrattare sempre, la cifra di partenza è sempre almeno quattro volte il valore della corsa.
Scheda SIM locale
Essenziale in un viaggio fai da te in India, come in qualsiasi altro Paese, è avere una buona connessione. Ci sono svariate compagnie telefoniche tra cui scegliere ma per noi Airtel è la migliore. Si trova e funziona ovunque e avrete il 5G anche ai piedi dell’Himalaya. La scheda SIM si può acquistare sia in aeroporto che nei vari negozi delle città. Per farla portate con voi il passaporto e un po’ di pazienza, noi per due SIM ci abbiamo impiegato un paio d’ore. Se volete risparmiare tempo chiedete a un indiano di prenderla al posto vostro, in venti minuti avrete connessione.
Quello che vi consigliamo è di fare l’offerta da 1,5 Gb al giorno per 28 giorni a 6€, potrete rinnovarla per altri 28 giorni a soli 2,30€. Per la ricarica online è necessario avere un conto corrente indiano, ma se non ce l’avete esistono due opzioni: andare nei centri Airtel oppure chiedere a qualcuno se ve la fa, noi abbiamo adottato questa soluzione e tutti sono sempre stati gentili e disponibili.
Contanti o carta?
L’India è una nazione cash only, i contanti pertanto sono indispensabili per fare qualsiasi cosa. Non tutti gli ATM però funzionano con i circuiti internazionali. Le tre banche principali da cui potete sempre prelevare sono: SBI (State Bank of India), ICICI Bank (banca multinazionale indiana) e Canara Bank (banca indiana del settore pubblico).
Prelevare all’estero comporta il pagamento di una commissione bancaria ma utilizzando una carta come Revolut la commissione sarà minore, tra le 200 e 300 rupie quindi di soli due o tre euro.
Per individuare la banca più vicina basterà cercare su google maps, nella maggior parte dei casi esistono quindi andate sul sicuro.
In alternativa al prelievo potete cambiare il denaro, euro o dollari che siano, nei vari sportelli di cambio valuta. Attenzione molti di questi non accettano vecchie banconote ma solo quelle di stampa recente (a Delhi ci è successo cambiando 50€). Come al solito cercate di evitare il cambio o prelievo in aeroporto dove il tasso è più elevato.
Prese di corrente
In India la tensione è di 230 V a 50 Hz come in Italia. Le prese di corrente principali sono di tipo B e D, per comodità vi consigliamo un adattatore universale da viaggio.
Pernottamenti
Hotel, ostelli o guest house se ne trovano per tutte le tasche. Gli hotel a meno che non siano di fascia medio alta non sono tanto diversi dagli ostelli o guest house, quindi vi consigliamo queste ultime due opzioni più economiche e che vi permetteranno di vivere a contatto con i locali.
Si possono tranquillamente prenotare sul posto ottenendo anche un po’ di sconto rispetto alla prenotazione tramite le varie app. Chiedete sempre di vedere la stanza per assicurarvi che sia pulita e che abbia un lucchetto per chiudere la stanza. Nella maggior parte dei casi la carta igienica e gli asciugamani non ci sono o non sono inclusi. Un consiglio è quello di mettere nel vostro zaino un sacco lenzuolo (per evitare il contatto diretto con lenzuola e cuscini che a volte non vengono cambiate tra un ospite e l’altro), un asciugamano da viaggio e fazzolettini.
Noi ci siamo affidati al sito booking.com nella maggior part delle volte, i prezzi in India sono economici e abbiamo sempre trovate delle buone offerte.
Ultimo consiglio: fate sempre un check tra l’app di prenotazione e google maps, può spesso capitare che gli hotel non esistano o che l’indirizzo non sia quello giusto.
A Delhi personalmente abbiamo fatto fatica a trovare una sistemazione, oltre che perlomeno decente, che esistesse!